13-19 dicembre
“Remember how I used to make you laugh the most… Let me make up for all the time we lost, we can start again, open all the doors”
(Tae-hyung, Rainy Days)
Quando siamo feriti e tristi è difficile che siamo pronti ad aprirci agli altri, a dare una seconda possibilità a chi ci ha abbandonato nel momento del bisogno, a chi ci ha fatto sentire soli anche se non è dipeso dalla sua volontà ma da cause di forza maggiore. Nei momenti bui, quando siamo circondati dal pessimismo cosmico, non riusciamo a vedere oltre la negatività che ci circonda, oltre ai silenzi e alle porte in faccia ricevute.
Solo che poi ti spunta un JungKook a sorpresa con una luce viola in live e ti dimentichi di tutto perché l’emozione è talmente grande che tutti i mesi di lontananza, i giorni grigi, passano in secondo piano e sei pronto a ricominciare di nuovo.
Credo che tutti noi siamo rimasti senza parole quando mercoledì pomeriggio, dopo la notifica di weverse con un messaggio di JK che bussava timido alla nostra porta con poche righe per dirci che gli mancavamo, è apparso in diretta dopo un anno di silenzio. Ed è stato come tornare a casa dopo un lungo viaggio ma nella sua nuova casa che ci ha mostrato fiero ed orgoglioso, dall’angolo bar alla consolle musicale, alla cucina e al divano dove ci ha regalato uno dei suoi concerti esclusivi, per pochi intimi, per circa 20 milioni di persone che erano connesse a guardarlo tra un’esibizione di APT., Winter Ahead e l’intera riproduzione di Golden.
Per molti Baby Army è stata la prima live in diretta di JungKook ed è stata un’esperienza unica che non si aspettavano di vivere presto. Be’ neanche gli Army seniors l’aspettavano.
JK ha chiesto infatti il permesso ai suoi superiori prima di apparire in live e ancora non riesco a trovare le parole per descrivere quello che ho sentito mentre cercavo di concentrarmi a lavoro, lanciando occhiate allo schermo del cellulare aperto su weverse ma con il silenziatore perché non potevo distrarmi troppo in ufficio tra una scrittura contabile e l’altra. JungKook è stato anche il protagonista della mia prima live in assoluto di cui ricordo l’allegria, la sensazione di felicità che mi ha lasciato, le risate e l’entusiasmo di condividere queste emozioni con tutti, anche con chi non aveva la più pallida idea di cosa stessi parlando, perché quando sei felice vuoi che tutti lo siano con te e come te.
Ma torniamo al nostro caporale che ha vinto ai Billboard Music Awards 2024 come Top kpop Album per Golden e Miglior kpop song con Standing Next To You e non ha fatto minimamente cenno a tutti i premi conquistati quest’anno perché voleva solo avere l’occasione per parlarci e non ha neanche aspettato che la produzione gli fornisse un traduttore.
Non ha voluto mostrare i capelli corti, esattamente come a dicembre dello scorso anno, ed era nervoso, quasi timido mentre continua a toccarsi il labbro dove un tempo c’era il piercing, come se fosse ad un primo appuntamento mentre rispondeva ai messaggi, ridendo dell’incredulità e stupore degli Army che chiedevano se fosse vero, se non fosse una riproduzione della loro fantasia come nei video AI che da mesi ci ritroviamo sui social e che lui stesso guarda (ma detto tra noi: io non li apprezzo particolarmente perché preferisco le voci ed immagini reali).
Di questa live, della quale ho amato ogni singolo minuto, c’è una frase che mi ha colpito più di tutte “non canterò le canzoni dei BTS perché voglio cantarle con loro”. Se ancora ci fossero dubbi, i BTS sono sette e vogliono tornare ad esibirsi insieme. Possono avere un successo straordinario da soli ma non vogliono minimamente pensare che la loro esperienza di gruppo possa finire.
JK ha incontrato Hobi e Jin in questi giorni e ha parlato di Jimin con il quale sta condividendo la vita militare ma anche i successi.
Anche Jimin infatti è stato protagonista in questa settimana di record, rientrando nella Top 10 Global di Spotify con Who che è alla sua ventesima settimana consecutiva nella Billboard Hot 100.
In tutto questo Proof dei BTS si è conquistato la certificazione disco d’oro nel Regno Unito mentre RM con Right Place, Wrong Person è stato nominato come uno degli album migliori dell’anno da quasi tutte le riviste del settore musicale, All Music compreso. A proposito di NamJoon che continua il suo countdown personale per tornare a casa, salutando gli ultimi membri più “anziani” di lui in caserma e conquistando carte pokemon speciali, questa settimana è uscito un articolo su weverse dedicato al suo documentario. Oltre a quello che già sapevamo, nella lunga intervista ai membri del Team RM, questi hanno rivelato che NamJoon ha scritto loro delle lettere prima di partire e che ovviamente è stato capace di scuoterli da cima e fondo e farli piangere come agnellini. Ma hanno anche raccontato delle scene girate nella spettacolare Bisugumi Valley, immersi nel verde del paesaggio lacustre mentre cercavano di mostrare il vero RM, limpido ed onesto come il panorama che lo circondava.
E dal verde coreano passiamo a quello milanese con il nuovo video del dietro le quinte di Dicon con protagonista Jin che ha risposto a semplici domande come cosa si porta in viaggio (pigiama, videogiochi e la consolle per giocarci) e quale momento di sé vorrebbe condividere con gli Army: la sua espressione quando li guarda, perché quello è il ritratto della felicità. Sulla stessa riga si è mossa anche l’intervista rilasciata in America per iHeart Radio, dove ha parlato del suo primo album come un regalo proprio per i fans ma anche delle sue due canzoni preferite che lo rispecchiano, ossia I will come to you che ha scritto durante i giorni di servizio militare ad I’ll be there che è stata la prima canzone alla quale ha lavorato dopo il congedo.
Ma se i giorni di militare di Jin ci sembrano lontani, non deve esser sembrato lo stesso per lui quando nel nuovo episodio di Run Jin si è ritrovato a sfidare nuovamente il lottatore di arti marziali miste Kim Dong-hyun che era stato tra i protagonisti di uno dei primi episodi (quello nell’acqua per intenderci) e lo youtuber Jonathan che avevamo già conosciuto in un altro special di Jin. In questa puntata, Jin ha mostrato le sue notevoli doti sportive e di resistenza e se questo episodio ci ha fatto ridere tutto il tempo…prepariamoci per il prossimo che arriverà alla vigilia di Natale con i due Seok di nuovo insieme! Intanto Hobi è tornato a farsi vivo in questi giorni, postando diverse foto su instagram e partendo per un nuovo viaggio in Giappone.
In tutto questo: tra poche ore uscirà una nuova versione di Winter Ahead mentre c’è un altro pezzo di V -in compagnia di Jin- che festeggia un anniversario importante, It’s definitely you che compie otto anni.
In chiusura di questo articolo, permettetemi di spendere due parole sulla polemica sorta tra il fandom Army e quello degli Stray Kids. Non sono una stay, non li ascolto, a parte giusto un paio di canzoni che mi sono passate di sfuggita, tipo Chk Chk Boom (sì, sono andata a cercare come si scrive) che mi ricorda tantissimo alcuni pezzi dei Big Bang e degli Shinee e, non a caso, il loro ultimo album è dichiaratamente un omaggio proprio a questo genere di band che hanno fatto la storia del kpop.
Ho visto e sentito diverse voci arrabbiate in questi giorni, con accuse di plagio ed altro per l’assonanza tra il pezzo di V in Jump e Walking on Water degli Stray Kids; tendo a non immischiarmi mai nelle polemiche sterili ma onestamente non amo gli Army tossici che non esitano a buttarsi sotto il camion che urla a gran voce senza prima riflettere (i netizens fanno scuola?), senza ricordarsi che esiste un genere musicale chiamato old school rap (del quale ho parlato in diversi articoli) ripreso spesso da Hobi e da Suga. In cosa consiste? Si usano campionamenti di pezzi d’epoca, chiamati nel gergo sample, che vengono usati in registrazioni proprie per omaggiare determinati artisti. Questa tecnica è stata usata anche dagli Stray Kids. Né più né meno.
L’ho scritto perché mi è capitato di doverlo spiegare anche ad amici che amano entrambi i gruppi ed inizialmente erano sconcertati perché è più facile seguire chi urla a gran voce, senza fermarsi un attimo a riflettere.
Detto questo, chiudiamo con un JungKook in 3D dopo averlo visto in 2D come regalo anticipato di Buon Natale.
I purple you!
Lor
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