Jin… the Silver Voice in the Universe

This was the last concert in our work schedule and I was wondering when the next time will be (…) So I tried to capture the moments and emotions I’m feeling tonight

(Jin, Yet to Come in Busan)

Questo era l’ultimo concerto in programma e stavo pensando a quando sarà il prossimo (…) Così ho cercato di catturare i momenti e le emozioni che sto provando stanotte”. Queste sono le parole che ha usato Jin durante l’ultimo concerto tenuto dal gruppo e, in quel momento, i fans hanno realizzato che ci stava salutando, che si stava congedando da noi, avendone la conferma due giorni dopo con la notifica di weverse e la notizia dell’arruolamento.

Tra pochi giorni lui sarà il primo membro dei BTS a rientrare a casa e cosa c’è di meglio che fermarsi a dare un occhio o meglio un orecchio alla discografia della silver voice, la voce d’argento del gruppo? Così è stato definito da Lim Hyung-joo, cantante di operatic pop (quel mix tra musica pop e lirica, tipo Jesus Christ Superstar per intenderci) e, soprattutto, membro votante della commissione Grammy. Hyung-joo ha posto l’accento sulla head voice di Jin, quella voce che riesce a mantenersi bilanciata, ferma e pulita anche sulle note alte, tipica di poche figure nel mondo della musica leggera, come Freddy Mercury in Somebody to love o Sam Smith in Money on my mind.

Ma, per gli ARMY, Jin è il World Wide Handsome come ama presentarsi e, per gli altri membri, l’hyung più maknae del gruppo ma anche un punto di riferimento. Non è una figura semplice da descrivere perché se da un lato siamo abituati a vederlo sempre con il sorriso stampato sul volto, pronto a stupirci con gesti sorprendenti persino per lui stesso (come quando ha tagliato la torta di compleanno con le mani o quando si è presentato alticcio nella live di compleanno di JungKook, facendo ridere noi e lui), dall’altro, i suoi testi ma anche quel momento ai MAMA 2018 in cui ha avuto il coraggio di confessare davanti a tutti la paura e i momenti difficili che il gruppo ha affrontato in quell’anno, ci mostrano un Jin serio, maturo, ma anche insicuro.

La sua voce non ha nulla da invidiare al resto della vocal line dei BTS eppure è facile intuire che il suo percorso non è stato dei più semplici essendo stato scelto come visual del gruppo, quello bello, quello che deve sempre dimostrare di esser qualcosa di più di un semplice bel viso. Ed è riuscito a farlo nei suoi pezzi da solista.

Non abbiamo un album di Jin al momento, essendo stato il primo a partire ma abbiamo una raccolta di singoli ed una collaborazione con V. Ed è stato proprio con It’s definitily you che ho scoperto il talento di Jin.

Quando ho iniziato a seguire i BTS, non riuscivo a distinguere bene le voci e Jin non riuscivo a sentirlo. Provavo a guardare i video ma non mi entrava nella testa, non riuscivo a collegare voce a viso. Quel pezzo da solo con Tae-hyung è stata una rivelazione. Da lì sono andata alla ricerca degli altri singoli che sono ballate che riescono ad emozionarti per la voce e per i testi.

Partendo da Awake (contenuta in Wings), la prima canzone alla quale ha partecipato anche alla sua stesura e nella quale parla delle difficoltà che ha affrontato del sentirsi inadeguato, di non esser all’altezza degli altri ma, nonostante questo, maybe I can’t touch the sun but I still want to stretch my hand out (forse non potrò toccare il sole, ma voglio comunque allungare la mano) vuole comunque provarci perché still, hold these 6 flowers tightly in my hand, (ho ancora sei fiori stretti tra le mani), gli altri membri del gruppo contano su di lui, hanno fiducia in lui e non può deluderli. Passando ad Epiphany (Love Yourself: Answer) che è un inno ad amarsi, I finally realized so I love me (…), I’m the one I should love (quando ho realizzato, ho capito che mi amo (..) sono quello che dovrei amarmi per primo) e Abyss, rilasciata nel 2020, in un momento particolare, due ore prima del suo compleanno. Questo singolo che è un regalo per i fans nel quale mostra una parte di sé che raramente emerge, Jin parla della sua insicurezza, della sua ansia e delle paure nell’affrontare il pubblico, my voice doesn’t come out, I just circle around. That dark place that I wanted to be lost in, I want to go there, I’ll be there today again, I circle around you. The closer I get to you, the more I become breathless and it feels like you are getting even further away (la mia voce non esce, giro intorno a quel posto oscuro nel quale volevo perdermi, voglio andare lì, oggi sarò lì ancora, girerò attorno a voi e più mi avvicino, più resto senza fiato, sembra che vi allontaniate sempre più).

Per arrivare a Moon, sempre del 2020 (Map of the Soul: 7), singolo nel quale spiega il rapporto con gli ARMY che sono come la terra e lui è la luna, un satellite attaccato a noi che era senza nome, senza una ragione di esistere prima di incontrarci, I didn’t even have a name until I met you, you gave me your love and now have become my reason. Jin ha detto spesso che se non fosse diventato un membro dei BTS non ha idea di come sarebbe stato il suo futuro, di cosa avrebbe fatto, perché sente di non aver alcun talento. L’esser parte del gruppo e l’amore ricevuto dai fans sono il suo stimolo per migliorarsi, la sua ragione d’essere che lo ha aiutato nei giorni bui e nei giorni felici, e il suo ringraziamento è stare al nostro fianco, even the bright day and in the dark night, you who stay by my side, even when I’m sad, even when I’m hurt, you simply shine on me. Rather than saying any words, rather than thanking you, I’ll stay by your side. C’è poi la meravigliosa Yours, parte della OST di Jirisan che però lui non ha scritto ma solo interpretato in modo straordinario.

Ma come abbiamo anticipato Jin è anche il ritratto della vera felicità che sta nella semplicità, con un pezzo come Super Tuna composto in cinque minuti sulla barca, dedicato ai pescatori che sperano di prendere sempre qualcosa che sia un tonno, sgombro o uno squalo. Quando ho visto per la prima volta in In the soop 1 ho riso di fronte alle richieste di Jin, come del tempo per pescare e un acquario per poter pescare direttamente il pranzo o la cena; ho riso della semplicità della richiesta perché il mio pensiero è volato a mio padre che ama pescare in compagnia di mio fratello, è qualcosa che li lega da sempre, e ho fatto il raffronto con Jin e Suga che pur non amando la pesca, si è sacrificato per far contento l’amico e passare del tempo con lui. La semplicità e serenità che Jin riesce a trasmettere lo lega agli altri membri come un filo rosso ma anche agli ARMY.

E siamo arrivati alla fine, a The Astronaut, il singolo con cui Jin ci ha salutato prima di partire, regalandoci anche una versione live al concerto dei Coldplay in Argentina il 28 ottobre 2022. È un pezzo che è stato scritto da Jin con il suo gruppo preferito, con il quale i BTS hanno collaborato in My Universe, e un po’ sono rimasti fedeli al tema dello spazio. Col passare del tempo abbiamo visto vari messaggi spoiler contenuti all’interno del video ma quello che più resta impresso è l’incontro e il saluto tra l’alieno e la bambina, tra Jin e gli ARMY, con la sua voglia di restare accanto a noi perché when I’m with you, there is no one else. I get heaven to myself (…) I feel this way I’ve never felt (quando sono con te, non c’è nessun altro, arrivo direttamente in paradiso (..) e non mi sono mai sentito così).

Buon rientro Jin, non vediamo l’ora di rivederti sul pianeta BTS.

Vi lascio con il backstage della partecipazione di Jin al concerto a Buenos Aires dei Coldplay. Fatemi sapere qual è la vostra canzone preferita di Jin qui e nei commenti su IG! Nel frattempo buon Jin’s Day. Manca poco, teniamo duro.

Lor

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