LayoVer: Wish I could stay with you

I wish I could stay with you

(TaeHyung, For Us)

Era l’11 dicembre 2023 quando TaeHyung è partito per il militare, lasciandoci con un selfie mezzo nudo e il ricordo ancora fresco delle note che hanno composto il suo primo album da solita, LayoVer, uscito l’8 settembre dello stesso anno.

Ma ci è voluto un po’ prima che mi decidessi a riascoltarlo e a scrivere una nuova recensione che fosse obiettiva ed imparziale, preferendo dedicarmi prima ai singoli usciti durante la pausa forzata (Wherever U R, Fri(END)s e Winter Ahead). Questo perché l’album ha visto la partecipazione di Min Hee-jin, all’epoca CEO di ADOR e oggi diventata un personaggio discusso anche per le vicende note legate al gruppo delle New Jeans, in qualità di produttrice.

Mentre facevo ricerche e mente locale su cosa dire, mi sono ricordata dell’episodio di Suchwita con TaeHyung ospite per la promozione di LayoVer; riguardandolo c’è una frase di YoonGi che mi aveva già colpita la prima volta ed ho trovato attuale ora più che mai “my musical colors and vibes keep changing”. La musica è composta dai colori degli artisti che cambiano, crescono di pari passo con loro, perciò nonostante l’impronta importante di Hee-jin sull’opera, visibile soprattutto nel momento in cui andiamo a vedere chi ha collaborato alla stesura dei testi (perlopiù artisti che hanno lavorato con le New Jeans, ad eccezione di Absent Chronicles), ciò non deve influire e condizionare il giudizio sull’artista, sulla voce di V che è stato un interprete eccezionale. Sappiamo che TaeHyung ha un dono con la penna e lo abbiamo sentito in pezzi come Winter Bear, Sweet Night e 4’o clock (quest’ultimo con RM) ma, come ha spiegato in Suchwita, ha preferito ricorrere a testi altrui rispetto ai propri perché non si sentiva sicuro, nonostante avesse lavorato in realtà per almeno due anni sul proprio esordio da solista.

Ciò che colpisce al primo impatto quando prendiamo in mano LayoVer è la copertina che ritrae Yeontan (o Tannie come veniva chiamato dai membri e dagli ARMY), il pomerania cresciuto da V e scomparso verso la fine dello scorso anno per problemi cardiaci congeniti. Non è stata una scelta a caso ma un’esplicita dichiarazione d’amore di TaeHyung nei suoi confronti, vista anche la data di uscita che coincideva quasi con il suo compleanno (Yeontan era nato infatti il 7 settembre) e la presenza costante di un cagnolino della stessa razza e dagli stessi colori nei video musicali tratti dall’album e girati in Spagna. E, se non è ancora abbastanza, vi siete mai chiesti perché in quei video dominano i colori blu e giallo? I cani hanno una visione dicromatica, quelli sono i due colori che vedono meglio. Yeontan non è stato solo un modello per la copertina ma la musa ispiratrice di tutta l’opera.

Veniamo ora all’album in sé che già dal titolo, LayoVer, ci dice come ascoltarlo ma anche cosa di fatto rappresenta, una sosta, una tappa nel viaggio della vita che come un treno ha diverse fermate, alcune di queste richiedono anni prima di smuoversi in una sorta di danza lenta e sono caratterizzate dalla presenza di persone che possono esser costanti e accompagnarci per gran parte del percorso oppure abbandonarci quasi subito e sta noi capire se vogliamo rincorrerle o meno.

Tutto questo si sviluppa in cinque tracce più una versione pianoforte della main track, Slow Dancing, che spaziano dal pop all’R&B con note jazz ed influenze lo-fi (quello stile originato dall’indie rock, hip hop e jazz, che letteralmente significa bassa fedeltà; caratterizzato dall’inclusione di elementi, suoni, normalmente considerati indesiderati, come ad esempio note mal interpretate o imperfezioni del suono -tipo il sibilìo del nastro). Quest’ultimo lo ritroviamo soprattutto nella traccia d’apertura Rainy Days che presenta i c.d. rumori bianchi, come il battito delle dita sulla tastiera del pc e delle voci in sottofondo, che ci regalano l’immagine di ritrovarci a lavoro, con il caffè sulla scrivania, intenti a scrivere mentre la nostra mente viaggia, persa nei ricordi dell’estate, accompagnati dal tintinnio della pioggia e prendiamo distratti in mano il telefonino per cercare la notifica di un messaggio o una chiamata (Starin’ at my phone, I’m wide awake, hopin’ for your call lately).

Si parte con una storia d’amore che è in una fase di stallo quando ci si chiede se è davvero finita e si ripensa al passato, alle risate insieme (Remember how I used to make you laugh the most), cercando di capire la frase giusta da dire per far tornare l’altra persona sui suoi passi. E farci uscire da quella fase blue come la seconda traccia, nella quale il protagonista si chiede cosa potrebbe fare, come potrebbe cambiare, tingendo la vita e i ricordi di altri colori per esser amato di nuovo in Love Me Again. È difficile lasciarsi ed accettare la fine di una storia, ci si sente persi (Lost without you, baby) ma non si può forzare qualcosa che è finito, ad un certo punto quella danza lenta (Slow Dancing) deve concludersi ma si spera sempre non in modo brutale, ricordandosi che un tempo si era uguali mentre oggi si è diventati come dei vicini di casa, come dei conoscenti lontani (We were so much alike. Now we’re just distant neighbors). Lontano come può esser un viaggio in California, come suggerisce For Us, la fine della storia con i titoli di credito. Le persone si allontanano, prendono le distanze, alcune ritornano, altre no e sta solo a noi capire cosa vogliamo veramente, se scrivere davvero la parola fine ad una storia.

È un album particolare che mi ritrova nella descrizione data da un articolo di weverse all’epoca che parlava di Anemoia, che può esser tradotto più o meno con “l’amore per il vintage” o in modo molto più poetico “la nostalgia di un tempo che non si è vissuto”. Ecco, LayoVer è anemoia. Ascoltando le sue tracce, ti perdi dentro questa storia che non hai vissuto in prima persona eppure è come se lo avessi fatto, ti ritrovi con ricordi che non sono davvero tuoi ma che la musica ha lasciato dentro di te.

E per oggi è tutto, vi lascio con il debutto da kpuppy idol di Yeontan sul palco che ha saputo catturare la scena fin dalla prima inquadratura.

Fatemi sapere cosa ne pensate qui e nei commenti su IG!

I purple you!

Lor

2 risposte a “LayoVer: Wish I could stay with you”

  1. Avatar Chiara
    Chiara

    Bellissima descrizione e recensione. Le tue parole mi hanno immersa nuovamente in quella coccola che è Layover 💜
    Non vedo l’ora di vedere i nuovi colori musicale con cui Tae si presenterà al suo ritorno, e scoprire l’armonia che si creerà insiene alle nuove sfumature di colori degli altri membri. Nuovi e meravigliosi dipinti ci attendono 💜

    1. Avatar Lor

      grazie mille! In effetti…LayoVer rende l’idea di una coccola, da ascoltare anche nella vasca da bagno XD Sono curiosa anch’io di vedere i nuovi colori che ci mostreranno e come si fonderanno insieme pur mantenendo la propria individualità. Grazie ancora <3

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