“We can make them happy again, right?”
(V, PTD On the Stage: Las Vegas)
Ebbene sì, è arrivato il momento. Sta iniziando la stagione dei concerti e ad aprire le danze quest’anno tocca a jhope che torna sul palco con un’anteprima a Parigi per il Gala des Pièces Jaunes a La Défense Arena, per proseguire poi con l’HOPE ON THE STAGE Tour che lo porterà da Seoul alle principali città degli Stati Uniti d’America e del Messico, per concludere in Asia con l’ultima tappa a Tokyo.
Ma cosa vuol dire guardare un concerto dei BTS in cui si esibiscono come solisti e come gruppo? Del primo abbiamo avuto un’anteprima con l’Hobipalooza, poi il D-Day Tour di Suga ed infine Golden on The Stage di JungKook. E del secondo?
Per chi è entrato da poco nel fandom, sicuramente il primo impatto è stato con il concerto di Busan e, una volta recuperato quello, siete rimasti fregati -come la sottoscritta- perché avete iniziato a guardare il salvadanaio vuoto nella speranza di un miracolo che lo riempia e che ci renda tecnologici abbastanza da riuscire a superare qualsiasi fila per comprare il biglietto per un potenziale tour. Storia vera.
Battute a parte, siamo tutti con il fiato sospeso perché vorremmo rivederli presto sul palco ma nessuno può darci al momento una garanzia di quando e come questo accadrà e, nell’attesa, io mi sono messa a recuperare i loro vecchi concerti che sono disponibili su diverse piattaforme e in dvd.
Ed oggi ho deciso di parlarvi di Permission to Dance On the Stage a Las Vegas. Perché ho scelto proprio questo? In ordine temporale è stato l’ultimo concerto prima di Busan ma è stata anche una scelta simbolica, in quanto ha rappresentato il concerto a chiusura del primo tour post pandemia, una sorta di inno alla vita e alla rinascita, con tanto di Life goes on in scaletta.
Come anticipato, questo concerto che si è tenuto il 16 aprile 2022 e che potete trovare nel dvd di PTD (dove c’è anche l’esibizione a Los Angeles) ha chiuso il tour iniziato a Seoul il 15 settembre 2021.
Si è passati dal primo evento al chiuso in Corea del Sud, senza pubblico e trasmesso solo al cinema in streaming, all’aperto ma con l’obbligo per il pubblico di indossare le mascherine e di non cantare né ballare, fino alla libertà completa all’Allegiant Stadium (dove si sono esibiti anche i Rolling Stones), a Paradise nella contea di Clark in Nevada, ossia Las Vegas per intenderci. Qui hanno registrato 200000 spettatori, ai quali devono aggiungersi i 22000 che hanno assistito all’evento in diretta in streaming all’MGM Grand Arena e quelli che hanno seguito la diretta su weverse pari a 402000, per tre ore circa di spettacolo condensati in 155 minuti di filmato.
Sono numeri da record, al punto che la stessa rivista E!People’s Choice ha premiato l’evento come miglior concerto in tour dell’anno 2022.
Ma ora passiamo alla parte pratica ossia cosa mi è piaciuto e perché dovete recuperarlo.
Non sapevo cosa aspettarmi inizialmente, mi ricordavo la canzone e il video di PTD e soprattutto l’uso del linguaggio dei gesti all’interno della coreografia che mi aveva particolarmente incuriosita e lo avevo trovato un messaggio stupendo, di pura inclusione (ripreso poi anche in Yet to Come: Hyundai ver.); quello che dovrebbe esser la musica, che dovrebbe fare la musica, unire tutti, superando qualsiasi barriera anche quella linguistica.
Ed è proprio qui che si apre il concerto con il video di PTD, seguito dal concept di Butter e l’immancabile make some noise!
Il concerto è composto da quattro parti, intervallate da spezzoni cinematografici che non avevo realizzato fossero una loro caratteristica; mi avevano infatti sorpresa al concerto di Suga in Giappone e sono rimasta piacevolmente stupita di ritrovarli anche qui. Questi siparietti servono a dare loro il tempo di riprendersi e cambiarsi -passando attraverso vari look- ed agli spettatori di godersi dei momenti di spettacolo alternativi. Sembrano davvero parte di un film che racconta una storia unica, dal finale colorato con mille palloncini viola che volano in una città quasi futuristica, dove i bambini -ma anche gli adulti- con problemi uditivi possono ballare e cantare con i loro idol attraverso la lingua dei segni.
La scaletta del tour non è sempre stata la stessa e in questo caso le tracce eseguite sono state On, Fire, Dope (con il suo carico di enemy, enemy, energy energy cantato a squarciagola da jhope e Suga) per iniziare la prima parte culminata con la presentazione in inglese da parte di RM e di ogni membro, con la particolarità di Jin e il gesso alla mano sinistra. All’epoca si era rotto l’indice sinistro durante le prove ed era stato operato d’urgenza ma ha voluto partecipare comunque ai concerti ed esibirsi nella maggior parte delle coreografie (in alcune scene lo troviamo seduto ma non mancano le occhiate scherzose con JungKook e soprattutto il suo classico saluto con bacio ma anche il cambio di look per il gesso in coordinato con il suo cambio d’abiti).
Si passa poi a DNA, Blue & Grey, Black Swan con una coreografia e scenografia teatrale che quasi non sembra di assistere ad un concerto. Non mancano poi Blood, Sweat and Tears, Fake Love, Life goes on ma anche Boy With Luve, Dynamite e Butter. Per arrivare a Telepathy, Outro:Wings, Stay, So what, Idol, Home (che non avevo ancora “visto” dal vivo), Anpanman, Go e Permission to dance a chiudere lo spettacolo.
Particolarità di questo tour è stata la centralità del gruppo. Non ci sono state esibizioni da solisti né delle sub units (come la vocal o la rap line). Ma solo le tracce cantante dall’intero gruppo, tutti insieme. Forse come un saluto temporaneo, per passare al capitolo secondo da solisti, nell’attesa di ritornate insieme dopo il militare.
E se le canzoni e le coreografie sono una parte fondamentale dello spettacolo, altrettanto lo sono i momenti in cui ognuno di loro dà il massimo di sé, senza però dimenticarsi di ridere, di divertirsi perché non è solo un lavoro e non è mai scontato né per loro, né per il pubblico, ritrovarsi davanti e nel mezzo di una folla che è pronta ad ascoltarli, a vivere ogni singola parola ed emozionarsi anche in una lingua sconosciuta.
L’emozione sul loro viso durante l’onda creata con le army bomb è indescrivibile e questo era l’ultimo concerto dopo diverse date. Non oso immaginare cosa accadrà quando si ritroveranno tutti sullo stesso palco, travolti dall’ondata viola, ripensando alle parole di V…”possiamo ancora renderli felici, vero?”, senza sapere che non devono neanche impegnarsi per farlo, basta solo tornare a vederli sorridere.
Ho volutamente tralasciato alcuni dettagli e momenti perché voglio che quando riuscirete a recuperare il concerto, possiate rimanere sorpresi e felici come lo è stato per me. È stato come tornare a casa, senza sapere di esser stata via.
Vi lascio con il video promozionale delle date a Las Vegas! Fatemi sapere cosa ne pensate qui e su IG!
I purple you!
Lor
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