Celebrity: #LikeMe #FollowMe

I don’t like likes, everyone. ‘You’re pretty, you’re my role model, you’re like a princess’. Please, don’t say those things to me. Unlike some people you know, simply put, I don’t need ‘an army of servants’ in my life

Seo Ari

Avrei potuto iniziare questa recensione con altre citazioni diverse usate all’interno del drama che meritavano in egual misura di esser l’incipit, ma mi ha colpita questo messaggio diretto nel quale mi rispecchio, “Non mi piacciono i like. Sei carina, sei il mio modello, sei come una principessa. Per favore, non ditemi queste cose. A differenza di altri, per farla breve, io non ho bisogno di un esercito di servitori nella mia vita”. Sembrano parole fatte, da finto Manuale della Donna Moderna, eppure abbiamo bisogno di sentircele dire come promemoria nella vita di ogni giorno. Non siamo i servitori di nessuno e, a nostra volta, non dobbiamo pretendere che gli altri lo siano.

Oggi i social sono il nostro biglietto da visita e spesso anche un lavoro, c’è chi vive e guadagna con i likes e followers, o molto più semplicemente c’è chi li usa come distrazione dalla quotidianità ma tutti ci ritroviamo a guardare quanti cuoricini hanno i nostri commenti, chi ha messo l’apprezzamento e chi no e soprattutto di quest’ultimi ci ritroviamo a chiederci il motivo.

Se negli anni ’90 ha spopolato Clueless, nel Duemila Means Girl seguito da Gossip Girl e Pretty Little Liars, nel 2023 è nato il degno erede “Celebrity”.

Non ho citato a caso questi titoli perché, di fatto, questo drama non presenta nulla di nuovo: è una combo, una sintesi ma anche un omaggio a questi precedenti lavori. Ma allora perché ha avuto tutto questo successo? Cosa lo differenzia e sprona lo spettatore a voler restare attaccato allo schermo, episodio dopo episodio, per capire come andrà a finire?

La spiegazione è molto semplice: una recitazione impeccabile della protagonista, una storia adattata perfettamente ai giorni nostri, una disamina della società nuda e cruda condite da una storia d’amore appena accennata (due scene in più forse non avrebbero guastato, anche se ammetto che all’inizio, almeno per me, ha fatto fatica ad ingranare ma alla fine mi ha presa) e soprattutto aver portato alla ribalta il mondo dietro le quinte delle influencers, perché “niente è più emozionante che sbirciare nella vita degli altri”.

La storia inizia con Seo A-ri (Park Gyu-Young) in diretta, da una sorta di scantinato che vediamo solo noi perché il pubblico vede uno sfondo perfetto, da “appartamento di lusso”. Questa diretta causa una sorta di shock negli spettatori che la stanno guardando perché A-ri è stata dichiarata ufficialmente morta. Tra questi, c’è un gruppo chiamato Gabin Society, composto da influencers di successo, che è ancora più sconvolto di tutti. Tra di loro si nasconde l’assassina di A-ri?

Facciamo un passo indietro e, seguendo l’alternanza tra passato e presente come nella serie, andiamo a scoprire chi era A-ri e cosa l’ha portata ad esser una delle influencer più amate e odiate nel web.

La protagonista inizia come venditrice porta a porta prodotti di bellezza e per caso un giorno incontra una sua vecchia compagna di scuola, Oh Min-hye (Jun Hyo-Seong), oggi influencer di successo, che approfitta dell’occasione per usarla, ricoprendo il ruolo di finta mecenate dei social. In passato, A-ri era stata ammessa in un’università americana, purtroppo la sua famiglia era caduta in disgrazia e lei non ha potuto proseguire gli studi, ma Min-Hye scopre questo dettaglio solo dopo averla seguita sui social.

Quando una persona normale inizia ad esser seguita da una persona “importante”, l’attenzione si sposta su questo “nessuno” per capire chi è e cosa l’ha portato ad esser seguito da una celebrità del web.  Noi entriamo in punta di piedi in questo mondo, con Min-hye e il suo gruppo di amiche che possiamo tranquillamente etichettare come: la truffatrice che vende marchi contraffatti, l’escort, la parassita, la tossica e la cognata. E proprio quest’ultima, Yoon Si-hyeon (Lee Chung-ah), ricopre fin da subito un ruolo importante nella storia; non solo perché è sposata con un famoso avvocato che farà di tutto per proteggere la sorella tossica, arrivando anche coprire la morte di un ragazzo in un locale, ma soprattutto perché è grazie ad un suo vestito che la storia prende forma e risvolti interessanti, determinando il primo incontro tra A-ri e Han Jun-Kyung (Kang Min-Hyuk, batterista dei CNBlue).

È difficile proseguire senza fare grandi spoilers, diciamo che il sottotitolo italiano “terribilmente scandaloso e spietatamente glamour” ben si addice al drama. La storia è un susseguirsi di colpi di scena con la protagonista che cerca di difendere ad ogni costo la persona che è, semplice e pulita, in un mondo che però non ammette tutto ciò e si sente toccato, punto sul vivo, da ogni parola, gesto, post di A-ri, indipendentemente che sia una replica o meno. Sembra una realtà lontana anni luci da noi eppure anche nel nostro piccolo abbiamo tutti sperimentato l’esperienza di scrivere un post, un commento, pubblicare una storia, scoprendo qualcuno pronto a dire “ecco, sta parlando di me!Lo so!” o “guardala, vuole solo comprarsi la pietà degli altri! Ma per favore!”.

Ho amato questa serie, il suo modo di mostrare come è semplice ribaltare la realtà e come i famosi leoni di tastiera riescono a controllare la vita di ognuno di noi, con i loro commenti pieni di odio che arrivano a farci dubitare di noi stessi e per assurdo alcuni di questi si fingono spesso nostri amici.

Ma siamo noi a decidere quando mettere un punto fermo, non dobbiamo mai dimenticarlo. La vita è altro ed è fuori dai social. Il “livello social” non esiste, siamo noi che decidiamo ogni giorno di esser noi stessi indipendentemente da chi ci circonda.

Altro particolare che ho amato è proprio vedere la vita delle influencer coreane e fare il confronto con quelle che seguo abitualmente, come Jung Ji-woo, portandomi a capire il motivo dietro alcuni post e scelte che ignoravo in toto.

Vi invito a recuperare questa serie per capire chi ha ucciso A-ri, se è veramente morta e in quel caso chi sta raccontando per lei la sua storia, chi è bbbfamous e altri piccoli particolari che non ho potuto raccontarvi. Non è un drama perfetto perché presenta alcune piccole pecche come “troppi colpi di fortuna” della protagonista ma il fatto che lo ammetta lei stessa è già un punto a suo favore. 

E ricordate che niente è mai come sembra nel mondo on-line. Vi lascio con un video non troppo spoiler con il brano Blindness di SOLE, parte della OST del drama. Fatemi sapere cosa ne pensate qui e su IG!

L’articolo è stato postato in precedenza su un’altra piattaforma ed ora è sul blog della sua autrice.

Lor

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