Bon Voyage 1: Important Business

If it’s with you, the most beautiful moment of my life is yet to come

Manager Sejin

Avete mai organizzato una vacanza con i vostri amici? Immaginate che qualcuno lo faccia per voi: biglietti e alloggi prenotati e pagati, manca solo la vostra presenza, i bagagli e… la destinazione. Insomma quasi una gita scolastica ma con qualche leggera differenza. A maggio 2016, la produzione di quella che era all’epoca la Big Hit Entertainment (oggi Hybe) ha progettato una vacanza, come regalo, anticipando di poco il terzo anniversario del debutto dei ragazzi (13 giugno) ma riservando loro un trattamento particolare. Infatti, il gruppo è stato avvisato con una sola ora d’anticipo del viaggio e della destinazione in Norvegia, Svezia ed infine Finlandia per la durata di dieci giorni, pari ad otto episodi di circa mezz’ora ciascuno e altrettante mini-puntate con le scene girate direttamente dalle telecamere dei membri, e con la possibilità di portarsi dietro solo un bagaglio a mano. Ed è così che i sei idol si sono ritrovati all’aeroporto di Incheon a fare il check-in per la prima volta da soli. Mancava Tae-hyung all’appello che li avrebbe raggiunti con un giorno in ritardo sulla tabella di marcia perché impegnato a prepararsi per le riprese del drama storico Hwarang.  

Già nelle prime scene non si può fare a meno di ridere e di identificarsi con loro perché è capitato a tutti di trovarsi un attimo spiazzati la prima volta che bisogna fare il check-in in totale autonomia. E, anche se si è esperti, si è già viaggio in lungo e in largo, posso garantirvi che io stessa ho avuto un attimo di disorientamento di fronte alle macchinette terrificanti di Incheon ma, esattamente come loro, mi sono fatta forza e coraggio ma soprattutto ho seguito tutto quello che c’era scritto sullo schermo riuscendo poi a salire sull’aereo.

Il loro primo vero problema però si è presentato all’arrivo a Bergen (Norvegia) quando ha avuto inizio la saga del “cosa perderanno in questa vacanza…dignità a parte?” L’elenco è lungo ma nell’ordine abbiamo una valigia lasciata da Jimin su un bus e poi recuperata, biglietti della funicolare persi da Hobi e ritrovati da un turista che si è guadagnato l’ammirazione di jhope e la massima di vita “you can find nice people everywhere” (puoi trovare persone gentili in ogni posto), la borsa con gli occhiali di RM che il cameraman aveva tempestivamente preso quando si è accorto che Namjoon l’aveva dimenticata, l’iPad di Suga salvato da JungKook, la borsa da viaggio di V recuperata anch’essa dai cameraman, V stesso nel mezzo della campagna svedese (e vale la pena di guardare il programma già solo per quella scena memorabile) e il passaporto di RM.

In tutto questo, hanno girato il Nord Europa con un budget limitato in una sorta di Pechino Express Luxury Edition perché hanno dormito in un appartamento, in hotel, su una nave e in un camper, godendosi un attimo di riposo dalle scene, vivendo avventure che resteranno impresse nella loro memoria come negativi fotografici di una vacanza estiva, come polaroid appese sul filo dei ricordi.

Cosa mi ha colpita maggiormente? Allora, partiamo dal coming of age coreano. Avete idea di cosa significhi? Io no e la prima volta che ho visto il programma non mi sono soffermata a rifletterci troppo, pensavo fosse il compleanno di JungKook e basta. Invece poi ho fatto due conti. Il reality è stato girato a maggio e il maknae compie gli anni a settembre. Qualcosa non quadrava. Ed è così che mi sono buttata alla ricerca del significato di questa ricorrenza scoprendo che è una festività legata al terzo lunedì di maggio, dedicata ai ragazzi che diventano maggiorenni nell’anno e ai quali si regalano rose e profumi. Dato il budget limitato, i ragazzi hanno regalato una torta e una cena homemade a JK che è rimasto toccato dal gesto. Come me che mi sono ritrovata catapultata nuovamente dentro una scena di vita quotidiana, immaginandomi all’interno della stanza, seduta sul divano mentre li osservo ridere, cantare e ballare nel soggiorno. Come ad una tipica festa di compleanno. Ecco, con qualche differenza, nel senso che quando sei con i BTS è vero che “the most beautiful moment of my life is yet to come” (“i momenti migliori della mia vita devono ancora venire” come ha scritto il loro manager in una lettera dedicata a loro, anticipando il successo di Yet to Come di qualche anno) ma sai che ognuno di quegli attimi che vivi resteranno per sempre indelebili perché non trovi da nessuna parte sette ragazzi che si sfidano a sasso, carta, forbici per qualsiasi cosa (anche per portare le borse della spesa), che dentro la sauna decidono che chi perde si butta nel lago ghiacciato finlandese, che per avere una cena gratis o del riso precotto…si mettono a ballare in mezzo alla strada e che quando vengono riconosciuti rispondono con “important business” senza avere idea del significato solo per impedire che gli scattino foto. Non voglio spoilerare tutto perché vale la pena davvero di guardare questo programma che siate fans o meno, anche solo per visitare il Santa Park a Rovaniemi e scoprire come vivono gli elfi di Babbo Natale tutto l’anno e i pupazzetti che hanno creato i ragazzi con le loro mani ma anche per momenti particolarmente toccanti, come quando ricevono due lettere, una da Bang PD e una dal loro manager, che vale la pena di ascoltare anche come incoraggiamento personale.

Vi lascio con FIRE che è stata la colonna sonora del viaggio. Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti qui o sulla pagina IG!

Lor

Una risposta a “Bon Voyage 1: Important Business”

  1. Avatar Valeria
    Valeria

    Ciao dove posso vedere gli episodi tradotti in italiano? grazie

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *