Soulmate: il filo invisibile dell’amicizia

Sai perché ogni faccia è diversa? Così possono vivere vite diverse

La Madre di Ha-eun

Bisogna vivere la propria vita e non quella desiderata dagli altri per noi. Solo che non esiste un libro predefinito, da leggere alla nascita, che ci aiuti a capire realmente chi e cosa vogliamo essere ma lo scopriamo passo dopo passo, errore dopo errore, rialzandoci ogni volta con la speranza che la strada giusta per noi sia là, da qualche parte, che dobbiamo solo riuscire a trovarla nella confusione, dobbiamo riuscire a sentire la nostra voce in mezzo al caos della vita ma, se siamo fortunati, ci sono persone al nostro fianco, legate da quel filo invisibile dell’amicizia, che possono aiutarci a farlo.

Questa ricerca della propria voce nel perseguire i sogni è alla base del film Soulmate, uscito nel 2023 in Corea del Sud. È un remake di un film cinese del 2016, basato sul libro omonimo scritto da Anni Baobei.

Nella versione coreana, troviamo una splendida Kim Da-mi (tra i tanti Itaewon Class, Our Beloved Summer) nei panni di una delle protagoniste, Mi-so e Jeon So-nee (che ho davvero fatto fatica a riconoscere come la protagonista di Our Blooming Youth) nelle vesti della sua migliore amica, Ha-eun.

La storia inizia con un ritratto di Mi-so esposto in una galleria d’arte e la curatrice della mostra vorrebbe sapere che fine ha fatto l’autrice dell’opera. Mi-so però non è in grado di dare delle risposte e la vediamo uscire dal museo per tornare a casa. Lì, accende il computer e si mette alla ricerca di un blog chiamato Summer Milky-way, l’estate della via Lattea che è anche il nome -o meglio il significato che lei ha dato al nome- della sua migliore amica quando erano bambine. E a questo punto il film si muove a ritroso, mostrandoci come Mi-so e Ha-eun sono diventate amiche e come la loro amicizia si sia evoluta nel corso degli anni, attraverso le difficoltà incontrate sulla strada, da quelle economiche alle gelosie e rivalità tipiche di ogni amicizia, soprattutto quando si mette in mezzo un ragazzo Hum Jin-woo (Byeon Woo-seok, 20th Century Girl); in questo frangente si può pensare che il film ruoti attorno al triangolo amoroso e invece no. Torniamo indietro un momento.

La piccola Mi-so si trasferisce da Seoul sull’isola di Jeju con la madre che cambia sempre città per problemi economici. La bambina è stanca di cambiare scuola e il primo giorno scappa dall’aula. Ma viene notata da Ha-eun che incuriosita la rincorre. Mi-so non ha paure, cammina tranquilla sopra un muretto mentre Ha-eun è terrorizzata, soffre di vertigini. Già qui si intravedono i caratteri delle protagoniste, una più coraggiosa e spavalda, l’altra più reticente. Ma le sue paure sono vere o è solo spaventata da quello che non conosce? Mi-so le suggerisce di strizzare gli occhi per riuscire a camminare sul muretto con lei e Ha-eun ci riesce.

Le due bambine crescono e scopriamo che entrambe amano disegnare ma se Ha-eun è un’artista che rappresenta il vero, ritrae fedelmente quello che vede, l’altra preferisce disegnare i sentimenti, quello che le trasmettono gli oggetti e/o cosa animate che vede. Fino a quasi alla fine non vedremo mai un’opera realistica di Mi-so e rimaniamo per tutto il tempo con il dubbio se abbia mai davvero sviluppato il suo talento. Al contrario, Ha-eun disegna sempre, anche quando esce per la prima volta con Jin-woo, gli chiede se può disegnarlo perché lei disegna solo quello per cui prova dei sentimenti.

La differenza tra le due amiche inizia ad esser rilevante proprio qui: se Mi-so non ha paura di perseguire i propri sogni, Ha-eun invece sceglie di studiare per diventare un’insegnante perché questo è quello che vogliono i suoi genitori; ma, non solo, Mi-so è anche l’amica che tutti vorremmo avere, quella che aiuta l’altra nell’ombra, che la difende e la protegge anche da potenziali delusioni. La troviamo in una grotta dove è finita con Jin-woo mentre lui prova a baciarla. Scopriamo solo alla fine cosa è successo veramente quel giorno ma nel frattempo la vediamo scappare a Seoul, con la collana del ragazzo che è un portafortuna, salutando l’amica e dicendole che avrebbe trovato se stessa e sarebbe diventata una grande artista in giro per il mondo ma un giorno sarebbe tornata a Jeju.

Vediamo Mi-so fare mille lavori diversi, come la cameriera, la barista, lavorare in una spa, fare lavori umilianti in giro per il mondo, raccontando però all’amica solo le cose belle. Passano gli anni e le due si ritrovano ma Ha-eun si rende conto di quanto siano diverse e non esita a giudicare l’amica come una “scroccona”. È un rapporto sbilanciato, dove sulla carta Ha-eun vince per eleganza ed educazione ma nella vita vera Mi-so è quella vince perché è rimasta fedele a se stessa e non ha paura di quello che può succedere perché è la vita stessa che ti costringe a metterti in gioco. Ma soprattutto è l’amica che ascolta veramente mentre l’altra non riesce a leggere tra le righe. La scena si sposta ai giorni nostri, dove vediamo Mi-so con una bambina. Di chi è figlia? Non posso spoilerare tutto ma dico solo che la storia non è così scontata come si possa pensare. Ci sono un paio di plot twist completamente inaspettati e sul finale farete fatica a capire chi ha fatto cosa.

Mi è piaciuto come film, anche se ci sono stati due espedienti narrativi -nell’ultima parte- usati due volte di fila nel giro di mezz’ora che la prima volta pensi “originale!”, la seconda è già storia vecchia. Ma nel complesso lo promuovo per le mille sfaccettature al significato di amicizia, come il filo rosso che lega le anime gemelle, si può essere anime gemelle e complementari anche tra amici.

Ho apprezzato anche la rappresentazione delle paure legate ai cambiamenti. La frase di apertura viene detta dalla madre di Ha-eun (Jang Hye-jin, The Red Sleeve, Crash landing on you, The Law Cafè) alla figlia per spiegarle che anche se loro hanno un’idea prestabilita, è lei l’unica artefice del proprio futuro. Siamo noi stessi gli unici a decidere chi essere veramente, non gli altri.

Vi lascio con il trailer del film per capire se volete dargli un’occasione 😉

Lor

2 risposte a “Soulmate: il filo invisibile dell’amicizia”

  1. Avatar Barbara
    Barbara

    Recensione stupenda🩷

    1. Avatar Lor

      Grazie di cuore! è un film che merita davvero di esser visto e apprezzato da più persone <3

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